(Art of Melody / Burning Minds Group) Il nome di Michael Kratz probabilmente vi risulterà sconosciuto. A meno che non celiate segreti indicibili, tipo conoscere i Kandis, gruppo ‘dansband’ danese, attivo dal 1990. Per i danesi quella roba è pop ad ampio spettro (molto più di Vasco per gli Italici), ma non il pop internazionale che ballavate in discoteca (ops, altro segreto!)… ma un pop molto ‘popolare’, roba country, ska… folk paesano di dimensione nazionale… una specie di Joaquín Sabina nordico (altri segreti…). In casa i Kandis hanno scalato e dominato classifiche ma, come anticipato, risulteranno (e rimarranno) sconosciuti a tutti voi. Però c’è da dire una cosa: a me no che tu non sia una pop star tanto sexy quanto incapace prodotta in laboratorio, e di fatto sei una band fatta da veri musicisti trasversali ed eclettici, allora avere un hit che sta in cima alla classifica (danese) per 33 settimane (nel 1993) significa che ci devi saper fare, ed anche tanto. Michael era il batterista di questa realtà (tutt’ora attiva), ma i suoi skill vanno ben oltre, tanto che in un anno di lavoro è riuscito a mettere insieme dodici brani tipicamente Westcoast/AOR, dove lui domina con la chitarra, tracce vocali e pure un po’ di batteria, tanto per non dimenticare le gloriose origini. Partendo dal discorso relativo alle origini è facile passare velocemente all’argomento influenze il quale evolve a sua volta, altrettanto velocemente, verso un sinonimo di conoscenze; quando sei sulla scena (qualsiasi scena) da tanti anni e ti muovi ad un certo livello, risulta ovvio che maturi contatti di pari livello, sviluppando conoscenze esclusive; poi un giorno ti sogni di andare contro corrente e fare un disco tutto tuo, quindi quelle conoscenze tornano utili e ti risulta facile avere un ventaglio di ospiti molto ampio e variegato. Tra i tanti cito l’italiano Alessandro Del Vecchio, tastierista, il quale -vantando una carriera ampia- è anche l’attuale tastierista di Jørn Lande. Ma a bordo troviamo anche Steve Lukather (Derek Sherinian, Marty Friedman, Toto), Michael Landau (session di Ozzy e Twisted Sister), Dom Brown (Duran Duran, Elton John, Lionel Richie e Take That). Musicalmente? Rock & pop. Con un pesante dominio del pop. L’album giusto per la festa, per gli amici, l’album sincero e pulito che non scatena nei vostri confronti accusedi satanismo, estremismo, appartenenza a sette metalliche infestate da capelloni, solo per le vostre scelte musicali. Un album di musica sincera dove troviamo arrangiamenti sublimi, tastiere intense, assoli poderosi, ritmiche stuzzicanti. Rock allegro. Rock ricco di tecnica. Niente heavy, niente hard… ma un disco veramente completo per tutti coloro che amano la vera musica, quella suonata, quella vissuta, quella trasudante passione e maestria.
(Luca Zakk) Voto: 8/10