(Scarlet Records) Se “Emperor Rising” due anni fa ha solleticato all’entusiasmo dei più, QUI recensito da noi, “Return Of The Heralds” vuole proseguire in quella direzione. I Krilloan con questo secondo album lucidano gli arnesi del mestiere e servono quaranta minuti di un power metal con qualche risvolto tecnico e riflessi di un heavy metal classico che accende il cuore. Si trova una minima vicinanza ai Gamma Ray, forse all’universo Helloween in alcuni canovacci chitarristici eseguiti dalla band. Klas Holmgren e Steve Brockmann si destreggiano tra soluzioni come chitarre gemelle e fraseggi di una chitarra che planano sull’altra chitarra chitarra la quale aggancia ritmiche incalzanti, svelte. Al secondo ascolto anche il trittico inziale che al primo impatto non ha subito attecchito, cioè “Atlantean Sword”, “King Of The Iron Hill” e “Blood & Fire (Born On A Battlefield)”, le quali effettivamente presentano nelle prime due il tipico motivo epico da defender puri e duri e dunque un po’ pre-confezionato, forse prevedibile, mentre la terza canzone del suddetto trittico invece gioca diversamente il suo rendimento che è totalmente sul ritmo e con cori imperiosi e un’andatura un po’ sincopata. Forse uno dei brani più singolari. Poi tutto scorre e avviene appunto anche in successivi ascolti perché gli svedesi sono gloriosi nel loro vessillo di metallo che avanza con melodie vincenti e trame articolate ma fruibili.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10