(Dark Descent Records) Il doom-death dei finlandensi Krypts, giunti al secondo lavoro, non lascia scampo e non intende fare prigionieri. Rispetto al precedente “Unending Degradation” (recensione qui), le cose si sono incupite, adombrate e rallentate. Si sono semplicemente avvicinate alle radici degli incubi dell’inferno. Le accelerazioni sono possenti, di stampo americano, ma mai estreme e la violenza viene spinta più verso la pesantezza del suono, il cupo della voce, il groove dal basso e quella globale sensazione sulfurea che investe l’ascoltatore. Già la lunghissima opener “Arrow of Entropy” dimostra questo abbandono al doom più putrefatto e decadente; la successiva “The Withering Titan” partorisce riff coinvolgenti, che cercano un’accelerazione che diventa una ulteriore pesantezza scatenata nei miasmi di un fumo denso e letale, mentre improvvisi cambi di tempo innalzano la qualità compositiva di un buon livello. La title track è strumentale, meravigliosa, atmosferica e … micidiale. Morte delle vertebre con “Entrailed to the Breaking Wheel”, brano con parentesi veloci ma una generale impostazione crudele, lenta, cadenzata, ricca di parentesi melodiche molto evocative. Chiude “Transfixed”, anch’essa marziale come l’ultimo addio, subdolamente melodica come la colonna sonora di un trionfo demoniaco, immersa nelle nebbie di un death doom come la personificazione della morte. “Remnants of Expansion” è un album che traduce in suono la malvagità, esaltandola, inneggiandola, rendendola pericolosamente viva, assurdamente efficace.
(Luca Zakk) Voto: 8/10