(Forever Plagued) Il secondo album dei greci Kult Of Taurus è magnifico! “Divinatio Labyrinths” era quanto meno seducente (QUI), ma due anni dopo i Kults hanno rimesso in gioco un black/blackened davvero eccellente. Intro a dir poco sinistra, “Chanelling Consciouness”, ed esplode “Black Embrace” con solenne potenza e un’agilità, soprattutto ad opera della batteria di Hellscum che introduce uno scenario fatto di zolfo e sapiente alchimia dell’arte nera del metal. “Edafio I” ricorda gli Slayer nel suo incipit e oltre, ma il gioco al massacro dei Kult Of Taurus va oltre quegli schemi. “The Piercing Conjunctions of the Sinister”, “Cordially Baneful”, “Through Lunar Wombs” e la distruzione continua attraverso una sistematica e precisa opera di malvagità. Riff e bordate di basso sono sotto tensione: le maglie si dilatano verso melodie estreme oppure serrano i denti su veloci e smisurati giri mortali. Tolta intro e un paio di pezzi sotto i cinque minuti, il resto viaggia oltre i sei e arriva a quasi dieci minuti con “Arch of Exedeence”, una mostruosa opera nera, uno spazio temporale nel quale i greci espongono tutto il loro sapere, la loro anima e quanto più di torbido ed estremo possano fare. Negli ultimi tempi molti album passano per la redazione di Metalhead.it e mostrano una buona costruzione dei pezzi, con diversi cambi e situazioni all’interno di ognuno, ma “Adversarial Paths: The Sinister Essence” fa tutto questo dando la sensazione di offrire un tema, un’atmosfera. I Kult Of Taurus non suonano soltanto in maniera black, con cattiveria ed estremismo: la loro missione diventa una celebrazione musicale dell’estremismo secondo regole che portino ad un risultato tangibile per l’ascoltatore, ovvero la sana e semplice percezione del male. Oppure non è per niente questo, ma la volontà di tradurre in musica un qualcosa di oscuro e spaventoso. Il male?
(Alberto Vitale) Voto: 8/10