(Blood Harvest) Debutto discografico per gli Statunitensi Kurnugia, band nata nel 2012 e formata per tre quarti da ex membri dei deathsters Decrepit. Nei due brani contenuti in questo EP, l’influenza della band madre è palese, anche se le atmosfere oscure dei Decrepit sono parzialmente accantonate in favore di un sound più aggressivo, avvicinandoli stilisticamente ai Deicide. L’opener “Plague Winds”, infatti, ha un incedere iniziale che richiama molto da vicino la band di Glen Benton, grazie ad un riffing serrato ma non caotico su cui si stagliano le parti vocali che precedono il bridge centrale, caratterizzato da un rallentamento claustrofobico e decisamente oscuro. “Diseased Angels” è più lineare ed impostata su ritmiche velocissime, con sporadici rallentamenti di scuola Autopsy ai quali seguono ripartenze fulminee. I brani sono piuttosto coinvolgenti ed efficaci, anche se l’originalità latita parecchio, così come la fantasia. Finché si tratta di due brani, la ripetitività non disturba affatto. Ma in un full length, il rischio che la noia faccia capolino è alto. Attendo con curiosità un album intero, sperando che le composizioni siano più eterogenee.
(Matteo Piotto) Voto: 6/10