(Hellbones Records ) Giungono al secondo album i romani La Fantasima, fautori di uno stile piuttosto difficile da catalogare con esattezza. La base è un rock progressivo interamente strumentale, adatto a colonne sonore che si rifà in un certo modo alle atmosfere tetre dei Goblin. Ma c’è di più: l’ispirazione per la musica di questa band non viene da pellicole horror, ma bensì dalla natura, con tanto di rumori di passi in luoghi sperduti ed isolati, dove regna il silenzio e l’unica luce è quella della luna. Sonorità quindi riconducibili all’ambient, che spesso si fonde con il post rock ed il progressive. Ho parlato di post rock perché, nonostante sia ancorato alla tradizione del progressive, la musica dei nostri ha un approccio moderno, evitando così di limitarsi a ricalcare le gesta delle formazioni degli anni ’70. Sonorità che rilassano e fanno viaggiare, ma che allo stesso tempo danno una sensazione di oscurità ed inquietudine. Come detto prima, non è assolutamente facile inquadrare in un genere quest’opera, d’arte. Sinceramente non mi interessa nemmeno catalogare questo disco. Semplicemente preferisco infilarmi per l’ennesima volta le cuffie e viaggiare, trasportato da queste sonorità.
(Matteo Piotto) Voto: 9/10