(Century Media / Sony Music) L’ultimo album dei Lacuna Coil “Black Anima” ha entusiasmato fan e critica, QUI recensito, compreso poi chi era rimasto legato ai primi lavori della band italiana. Cristina Scabbia e soci per questo nuovo album hanno capovolto le formule stilistiche e si sono avventurati in qualcosa di più atmosferico e forse meno variegato dal punto di vista della forma pura dei pezzi. Scelta che vede una band non affondare, ed è proprio per questo che si ha questa atmosfera generale quasi come una colonna sonora. “Sleepless Empire” è un album che vive di due aspetti: le atmosfere e la voce di Cristina che sembra andare sempre verso il limite, cioè con tonalità e strofe sparate verso l’alto. L’album vuole essere, dal punto di vista del messaggio testuale, una descrizione della società ormai alienante che forza le persone sempre verso il massimo. Il limite… proprio come il cantare di Cristina. Anche i suoni di “Sleepless Empire” sono estremi ed estenuanti pur con un groove ampio. La musica oggi forse si consuma in fretta, lasciandole poco spazio e poco tempo, quando poi proprio il tempo è una componente della musica. “Sleepless Empire” è proprio un andare verso altro da parte della band milanese, da tempo nota in ogni angolo del mondo, cioè fondere uno stato d’animo contemporaneo e poi infonderlo nella propria musica, con la conseguenza di rendersi attuali nel suonare. Questo clima globale dell’album è in parte un rischio perché porta a ripetere una forma predefinita per le proprie canzoni. L’ascolto di queste riflessioni sulla modernità, sul modo di essere dell’individuo moderno e infine correndo tra queste canzoni, si vive come un trapasso verso un finale che scorre con gli stessi ritmi incalzanti della modernità. “Sleepless Empire” ha alcuni momenti accattivanti che raggiungono un cospicuo livello in “I Wish You Were Dead”, “In Nomine Patris” e “Never Dawn”, con l’ultima a essere forse una delle canzoni più frizzanti delle undici, nonché “Sleep Paralysis” che cattura per il suo groove e i vocalizzi della Scabbia. Sono meno strutturati del precedente lavoro i Lacuna Coil e decisamente volti a creare un sound da nuovo millennio e si servono anche di due ospiti: Randy Blythe dei Lamb Of God in “Hosting the Shadow” e Ash Costello New Year’s Day in “In The Mean Time.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10