(Svart Records) Due pazzi. Solo due pazzi possono dare vita ad un album così meravigliosamente assurdo, incominciando dalla volutamente orribile copertina. Il pazzo numero uno è una figura nota: Sami Albert Hynninen, ovvero Albert Witchfinder… eclettico artista che oltre ad essere stato front man dei leggendari Reverend Bizarre, milita e ha militato in svariati progetti, suoi o meno, tra questi Orne, Spiritus Mortis, Opium Warlords, Swallow the Sun, e così via. Un genio malato, deviato, assurdo, con una impulsiva mania verso l’ambient elettronico estremo. Ma ad Albert non bastano tutti i suoi progetti, non bastano nemmeno i suoi Opium Warlords, progetto con il quale riesce a dare il massimo. No. Bisogna spingersi oltre… e questa volta decide di collaborare con un altro pazzo dalla fredda Finlandia: Läjä Äijälä, ovvero il front man della hardcore punk band Terveet Kädet, una band che anche Max Cavalera adorava! I due, oltre ad avere un background musicale corposo, sono anche artisti trasversali e due poeti maledetti: ed ecco che “Centuries of Youth” altro non è che un percorso sonoro noise, alternativo, elettronico, post apocalittico ed crudelmente atmosferico concepito dalla mente malata di Läjä, con Albert che recita pagine di un suo diario, centinaia di pagine di pensieri e riflessioni oscure scritte di tempi della sua giovinezza in poi. Due artisti violentemente iconoclasti. Minimalismo maniacale. Down beat, dissonanze analogiche, scenari che ritraggono gelidi inferni digitali, opprimenti desolazioni cosmiche, distorsioni da frequenze industriali, devastazioni post nucleari… con la disperazione narrativa che Albert riesce a vomitare con illimitata intensità, infinita passione e totale trasporto. “Centuries of Youth” non è un album di musica. Non è nemmeno qualcosa di strettamente teatrale o cinematografico. “Centuries of Youth” è puro magnetismo, una sequenza sonora che ipnotizza, cattura, imprigiona. Un concetto contorto, una pura e deviata forma d’arte.
(Luca Zakk) Voto: 10/10