(Prophecy Productions) Continua l’evoluzione dei tedeschi Lantlos, il progetto di Markus Siegenhort (ex-Epitaph, ex-Herbst). Lantlos ormai è in circolazione da oltre quindici anni e, dopo un silenzio di sette anni, ecco che arriva il quinto album, dimenticando completamente il post black delle origini e lasciandosi andare ad un etero quanto atmosferico rock alternativo farcito di intenso dark e shoegaze. Un’oscurità che ricorda anche l’energia dei Katatonia su “Lake Fantasy”, contorta ed ipnotica “Magnolia”, catchy e travolgente la misteriosa “Cocoon Tree House”. Molto ben riuscita la possente “Home”, brano arricchito da riff tutt’altro che prevedibili, mentre “Vertigo” esalta quella mestizia che aleggia su tutto il disco. Imperscrutabile “The Bubble”, così come “Amber”, quest’ultima capace di accenti più rabbiosi, quasi un richiamo ai primi tempi della band. Tetra ed atmosferica “Planetarium”, graffiante “Dream Machine”, suggestiva e mistica “Dog in the Wild”, prima della conclusiva ed energetica “Lich”. Con un titolo che in tedesco significa cane selvaggio, ovvero un animale libero, ribelle… l’album viaggia il disco verso l’assenza di legami, attraverso un’estate calda, piena di eventi, di amori, di fioriture, di feste… tutte cose che si accavallano diventando poi troppe, tanto da lasciare spazio ad un senso di sublime malinconia, con una impostazione sonora ricca, apparentemente ripetitiva e monotona, ma capace di rivelarsi imponente ascolto dopo ascolto.
(Luca Zakk) Voto: 7/10