(Beyond… Prod / Black Tears) Ottimo ritorno per i Savonesi Last Rites, band in circolazione dal 1997, che a distanza di sette anni dal precedente lavoro “Future World”, si riaffacciano sul mercato con “Unholy Puppets”. La maturazione a livello compositivo è evidente, ed il death/thrash sprigionato dalle casse è feroce e devastante, ma dannatamente immediato ed accattivante allo stesso tempo. Le ritmiche alternano riffs intricati di scuola Megadeth, parti thrash più ignoranti e pestate vicine ai Kreator degli esordi e sfuriate che si avvicinano spesso al brutal death Statunitense. L’opener “Children Of War” parte subito all’arrembaggio, con ritmiche slayeriane, interrotte da stacchi che mi ricordano i Coroner, con cambi di tempo spiazzanti inseriti alla perfezione tra una ritmica brutale e l’altra. Ottima la voce di Dave, dalla timbrica sinistra e maligna che si colloca tra lo stile di Mille Petrozza e quello di Jeff Walker. Notevole è la capacità di abbinare assalti thrash tout court con soluzioni melodiche ed armonizzazioni, facendo coesistere le due cose in maniera omogenea, come accade, ad esempio su “Human Crashtest”, caratterizzata da un riffing terremotante in cui salgono nuovamente in cattedra gli Slayer, che nel finale viene stemperato da assoli di pregevolissima fattura. La conclusiva “God’s Slave” racchiude tutte le caratteristiche stilistiche della formazione Ligure: armonizzazioni, blast beats alla Carcass, ritmiche thrash schiaccia sassi ed assoli vorticosi si fondono alla perfezione in un brano che mette in evidenza una notevole crescita tecnico/compositiva maturata nel corso della carriera del gruppo. Un album solido, compatto ed ottimamente suonato, che si colloca tra le migliori uscite nel genere death/thrash degli ultimi anni.
(Matteo Piotto) Voto: 8/10