(Shadow Kingdom) Davvero coinvolgente “Shattered Vanity”, secondo album degli statunitensi Leathürbitch, i quali etichettano il loro stile come ‘Portland Sleaze Speed’. In effetti il logo e la provocante copertina farebbero pensare ad un album glam, mentre invece ci troviamo di fronte ad un disco di puro speed metal cazzuto, irriverente e potente, con qualche spruzzata sleaze cara a W.A.S.P. e Twisted Sister. L’opener “The Dark Mirror” è travolgente come un treno in corsa, tra riff fulminei, un drumming furibondo e parti vocali tra King Diamond e Agent Steel. La successiva title track mantiene alti i ritmi ed è baciata da un ritornello irresistibile. “Betrayal” è un mid tempo roccioso, perfetto per del sano headbanging ed impreziosito dalla prova vocale eccellente del bravo Joel Starr. “Shadow Mistress” è volgare, maleducata, sorretta da un riff, questa volta si, di sapore sleaze, ma suonato ad alta velocità, una sorta di Ratt sotto anfetamine. L’anima glam riaffiora prepotente nel brano “Nasty Reputation”, perfetta via di mezzo tra Twisted Sister e Quiet Riot. Un album aggressivo, maleducato e dannatamente ben suonato, stilisticamente non lontano da acts come Riot City ed Evil Invaders, ma con quel tocco sleazy che lo fa spiccare per originalità.
(Matteo Piotto) Voto: 9/10