(Inside Out Music) Mai prevedibili, mai legati ad uno standard sonoro. Il loro nuovo disco è un ulteriore passo in avanti, o semplicemente un passo nella direzione che la band preferisce: un album più orientato alla chitarra, forse più pesante, più introspettivo ed pure oscuro, grazie al corposo uso dell’elettronica. Musica prog, ma in modo diversificato: heavy, atmosferico, con tendenze pop… un essere progressive a sua volta progressivo, quasi una ridefinizione completa dell’intera dimensione sonora. Ed allora diventa puro genio ogni singolo aspetto del disco: è geniale l’energia incontenibile della complessa “Silently Walking Alone” e della misteriosa “Atonement”. Appare incredibile la delicatezza e la drammaticità di “My Specter”, l’impostazione dark soft di “I Hear The Sirens”, la progressione di “Like A Sunken Ship” la quale evolve da una impostazione soft fino ad una violenza accentata pure dal growl. Micidiale la direzione gotica, ipnotica, in qualche modo nu-metal della favolosa “Limbo”, incredibilmente complessa “Faceless”, assurdamente oscura “Starlight”. Ed ancora, ecco che è infinitamente esaltante il riff tagliente di “Self-Satisfied Lullaby”, prima della conclusiva e sognante “Unfree My Soul”. Un album corposo, piacevole ed esaltante dall’inizio alla fine, senza eccessi, senza cali di alcun tipo. Oltre cinquanta minuti di musica ispirata, provocante, genialmente contorta, superlativamente concepita… musica creata da menti geniali e trasformata in onde sonore monumentali da musicisti di altissimo livello.
(Luca Zakk) Voto: 9/10