(Sliptrick Records) Anche chi non mastica il francese avrà capito grazie a Dagon che la band è strettamente legata ad Howard Philips Lovecraft. Les Enfants De Dagon, ‘i bambini di Dagon’, sono ispirati dal celebre scrittore statunitense autore del ciclo di racconti su Cthulhu e altre mostruosità, nonché l’inventore del “Necronomicon”, il libro maledetto. Dagon è anche un racconto di Lovecraft e questo nome deriva dalla mitologia assiro-babilonese, in più il dio Dagon è anche menzionato nella Bibbia. “De Profundis” è un concept: 1920, il prete cattolico Pierre Duval nato da madre francese e padre americano, parte alla volta degli Stati Uniti con l’aiuto della Chiesa. Canzone dopo canzone Duval e l’ascoltatore sapranno più cose su certi usi della popolazione di Innsmouth, una città inventata da Lovecraft e dove vive una stirpe umana che si è incrociata con esseri delle profondità dell’oceano e devota al culto di Dagon. Orbene, i lionesi sono davvero bravi nel suonare e montare i pezzi come un flusso scorrevole e tuttavia questo black/dark metal sinfonico è spesso imparentato con i Cradle Of Filth. Ad esempio l’uso di un soprano, di un cantato in growl con più gamme di espressione e sporadici interventi in screaming, caratterizzano il comparto vocale proprio come la band britannica. Grazie a una produzione ben bilanciata, gli strumenti creano un buon amalgama sonoro. Tra tappeti ritmici modulati e un riffing che si plasma a seconda delle esigenze, cioè accompagnando oppure creando di fatto le melodie portanti, si ha la netta sensazione di ascoltare un flusso musicale che attinge dal doom, death e appunto dal black metal e con termini symphonic. Il risultato finale è quello di un’oscurità diffusa, potenziata poi dall’uso di tastiere, suonate da Claire Planchon che con la voce lirica di Céline Chassy porta a due su sette la quota rosa nella band. Proprio questa atmosfera ‘sombre’, cioè buia con pennellate di una certa gamma di umori, sono quanto risalta immediatamente e diffusamente per tutto “De Profundis”. La pura identità della band si avverte principalmente nei passi spartani e di stampo death metal.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10