(Cruz del Sur) Incorniciato da una splendida copertina arriva in redazione “The Waters of Death”, debut del duo inglese Lethean, fondato dall’ex-Solstice James Ashbey. “Idylls of the King” apre il disco con un’epica oscura e sofferta, fra rallentamenti e cupe ripartenze; l’idea di una singer, la brava Thumri Paavana, è rischiosa ma quasi sempre vincente. Inevitabilmente (ma godibilmente) alla Solstice “Seafarer”, che suona in qualche passaggio più veloce anche influenzata dall’americanissimo sound degli Eternal Champion. Anche “In Darkness veiled” ha dei momenti schiacciasassi, alla Manilla Road più decadenti, mentre la breve “Across grey Waters” è un raggelante momento acustico che echeggia perfettamente il proprio titolo. Rallenta “Time and the Gods”, rivelando passaggi epici di squisita fattura, mentre i dieci minuti della conclusiva “Devouring Fire” vivono del contrasto fra momenti acustici e riprese elettriche. Non un capolavoro, perché la struttura delle canzoni (come del resto il genere richiede) è piuttosto statica, ma una buona prova di metallo epico e privo di luce…
(René Urkus) Voto: 7/10