(Dark Descent Records) Terzo album in studio per questa band che nasce sotto altro nome negli anni ’90, cioè Dissected, ma limitandosi solo a qualche demo. I Lie In Ruins debuttano ufficialmente nel 2005 e con il primo demo solo dopo tre anni. “Floating in Timeless Streams” presenta oggi i finlandesi con uno spaventoso intreccio chitarristico tra Roni Ärling e Tuomas Kulmala. Spaventoso perché le melodie sono inquietanti, dai toni sinistri e spesso raggelanti. Le fasi veloci del loro death sound sono scatti di violenza e imbastiti con il sound cavernoso tipico della scuola scandinava di un tempo. Il comparto ritmico regge il passo delle sei corde, con Jussi-Pekka Manner, direttamente dai Corpsessed e in formazione da pochi anni. Cantato gutturale, lo esercita Roni Sahari (Desolate Shrine e altri). Forse l’album non presenta dei brani memorabili, complessivamente però “Floating in Timeless Streams” è death metal o forse bòlackened death metal per via della sua velocità, ma nella sua forma più inquietante, grazie alle atmosfere e tratti melodici in esso contenuti. Un ascolto comunque appagante per gli appassionati del genere.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10