(Unorthodox Emanations) Quinto album per Light Dweller, quinto parto della mente follemente geniale di Cameron Boesch, il quale anche questa volta si occupa personalmente di ogni dettaglio del progetto. È abbastanza arduo descrivere precisamente la proposta musicale, un groviglio denso e nero come la pece di brutal death, black, stacchi progressive, improvvise scariche elettroniche a volte stralunate, altre volte disperatamente pulsanti. Musica sicuramente di non facile assimilazione, che necessita di svariati ascolti in cuffia per riuscire a riannodare il filo logico di brani che inizialmente suonano come slegati e cacofonici, ma che lentamente si insinuano nella mente, spiazzando continuamente l’incauto ascoltatore, a partire dall’opener “Echoes From The Spectral Void”, che parte brutale e diretta, un po’ in stile Morbid Angel, per poi dipanarsi in arpeggi dissonanti e scariche elettriche disturbanti ed inquietanti. “Cessation Of Time” procede irregolare, tra innumerevoli cambi di tempo e sfuriate death/black inframmezzate da stacchi prog, gelidi arpeggi dissonanti e assoli in sweep, il tutto interrotto da una melodia sghemba di tastiere che danno nuovamente il via alla sfuriata finale, con una coda sinistramente melodica. Tutte le sonorità sopra descritte, culminano nella title track e nella conclusiva “Adrift The Expanding”, entrambe composizioni di durata maggiore rispetto alle altre, e quindi tali sonorità vengono diluite e spalmate lungo ad esse. Ennesimo capolavoro per un progetto in continua evoluzione, in grado anche stavolta di sorprenderci con uno stile unico.

(Matteo Piotto) Voto: 10/10