(Les Acteurs de L’Ombre Productions) Questo album lascia l’ascoltatore in totale sconcerto… Ascolto dopo ascolto, la cosa non cambia, anzi: lo sconcerto si tramuta progressivamente in totale abbandono estatico, misto ad una inquietudine che poi non ti lascia molto facilmente. Non so se questo fosse veramente l’intento dell’unica mente dietro al progetto ma questa sensazione descritta poco fa è davvero molto forte, anche se capita spesso di assaporarla se si ascolta il genere proposto, ossia il post metal. O meglio, penso che il genere appena citato sia quello che più si avvicina a ciò che andrete ad ascoltare. I rimandi ai Silencer sono davvero molti, con la sostanziale e fondamentale differenza che in queste quattro tracce non potrete non cogliere l’assoluta padronanza di mezzi musicali e voce dell’autore, un connubio di cieca furia, tecnica sopraffina e gusto per la melodia di stampo epico (quest’ultima componente, non preoccupatevi, esce allo scoperto man mano che ascolterete a più riprese l’opera). Come le migliori creazioni partorite da mente umana, non basta proporsela una sola volta. Per capire le molte sfaccettature, gli ascolti devono essere ripetuti e ragionati, anche se mi sento di dire che non necessiterà di alcuna fatica ciascun ascolto superiore al primo. La copertina stessa trasuda dolore, come il dolore sarà quello che esperirete ascoltando la quarta opera di questo progetto, capace di ridefinite il concetto di ‘musica estrema’ e portarlo verso direzioni decisamente inedite ed inaspettate.
(Enrico MEDOACUS) Voto: 9/10