(autoprodotto / Blood Fire Death) Dopo un buon debutto targato 2019, i valenciani Litost ci riprovano e confezionano un disco dai suoni molto moderni, sintomo di una società disgregata e disgregante, in cui death e black si fondono per un suono organico e attuale, in cui i continui cambi di tempo e stile rendono l’opera molto distante dai canoni tipici dei dei generi prima menzionati, mischiati per creare qualcosa di inedito e ben formato, che convince anche dopo più ascolti. Un disco che fa trasparire la competenza e la sicurezza del gruppo, spinto da una genuina rabbia interiore, trasformata in aggressività musicale difficilmente contenibile. Un disco che stupisce per la maturità, nonostante sia solo la seconda opera del gruppo…

(Enrico MEDOACUS) Voto: 8,5/10