(Heavy Psych Sounds Records) Phil “Philthy Animal” Taylor, leggendario batterista dei Motörhead, ci ha lasciati nel 2015. Tuttavia il suo aggressivo drumming è tutt’altro che defunto e riemerge in questo intensa perla di rock pesante e libero da schemi. La storia racconta che nel 2005 Phil e James Childs (Avon, Airbus) iniziarono a fare delle jam session, sputando fuori del sano heavy rock. Phil era al lavoro con i suoi Web of Spider ma stava anche lavorando con l’ex WASP Chris Holmes, mentre James era sempre in tour con altri progetti. In mezzo a tutto questo casino di impegni, Phil e James continuavano ad incontrarsi per suonare, fare due chiacchiere e sparare qualche cazzata. James poi, mentre in tour, incontra il bassista Owen Street il quale si unisce alla gang e registra le linee di basso per le canzoni che erano state preparate, aggiungendo altre sessioni di lavoro presso lo studio di Phil a Palm Springs. La cosa andò avanti fino al 2010: i ragazzi pensavano di registrare dell’altro, ma Phil si ammalò tornandosene in Inghilterra… il resto è storia. Il materiale comunque non fu perso e, finalmente, oggi vede la luce regalando al mondo un tributo sincero a Philthy Animal Taylor e alla sua attività fuori dalla band di Lemmy. I 10 brani sono un heavy rock pulsante, schietto, diretto: la voce di James è graffiante, rockeggiante, con un fondamento di grintosa cattiveria. Phil suona con passione ed energia: lo dimostrano brani quali l’introspettiva “Water Under The Bridge”, la squillante “In The Head”, le punkeggianti “What on Earth” e “Enemy”, la sleazy “Running Around”, l’intensa “Got To Grips” o la tetra e conclusiva “Get Out”. La band continua ad esistere, alle pelli ora siede Chris Fielden (Airbus), ma questo “Philthy Lies” è forse l’ultima testimonianza di un rocker di altri tempi, leggendario, il quale a fianco di Lemmy ha dato vita agli album più grandiosi dei Motörhead!
(Luca Zakk) Voto: 7,5/10