coplivingdeadl(GB Sound Label) Come andrà sul mercato questo debut album dei Living Deäd Lights? Io ci scommetterei qualche soldo sulla sua riuscita. Taka Tamada voce e chitarra, originario di Kyoto, sforna parole di fuoco, Alan Dämien di Hollywood con la sua lead guitar arroventa il clima saturandolo di un flebile punk-rock, e tanto modern rock e r’n’r. Il basso dell’irlandese Martin Kelly e la batteria del texano Nick Battani, guardano le spalle ai due. L’impatto di “Black Letters” è dirompente. L’energia si prigiona sotto forma di musica. L’adrenalina sale alle stelle. L’album incendia i cuori, scatena la mente e lascia 40’ bruciati dalle distorsioni irriverenti. Anche la conclusiva e acustica “Ghosts & Saints” fornisce uno spaccato di energia o tenta di lavarne i residui, dopo l’ascolto di “Black Letters” che si rivela una mazzata melodica graffiante e priva di sbavature. Chissà se la band è studiata a tavolino. Avanzo maliziosamente questa ipotesi, visto che a curare la release c’è Fred Archambault (Avenged Sevenfold, Deftones), David Sprent (Bob Dylan, Alice Cooper) e Tom Baker (NIN, Marilyn Manson, Rob Zombie). In ogni caso il tutto è solo rock and roll, fatto con il fuoco e la forza. Il muro sonoro delle chitarre si arricchisce anche di una sezione ritmica che viaggia spedita. Il giapponese che canta poi ha un’ugola al vetriolo. Chissà dove arriveranno i Living Deäd Lights. Forse lontano e spero che reggano all’urto di un mercato sempre saturo e sempre propositivo di novità. Nuovi non sono, nel senso musicale, i Living Deäd Lights, ma bravi si.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10