(ROAR) Debut album per Löanshark, terzetto proveniente da Barcellona nato per mano di Lögan Heads, chitarrista dei sardi Alcoholizer, il quale, dopo essersi spostato nella capitale catalana, ha unito le forze con il bassista Aless Oppossed ed il batterista Angel Smolski, formando così un trio totalmente devoto al metal anni ’80, sia a livello musicale che estetico, come si può notare dalla copertina del disco, la quale richiama molto da vicino quella di “Hit And Run” delle Girlschool. Dal punto di vista musicale, siamo su territori cari a Judas Priest, Riot, Saxon e Dokken, con qualche richiamo a Malice e Pretty Maids e qualche puntata verso lo speed metal. “Electric Shocking Waves” parte subito spedita, per trasformarsi in un roccioso mid tempo durante l’anthemico ritornello. “Machine Gunner” si muove tra Warlord e Dokken, con linee vocali a-là Biff Byford, mentre “Another Man In The Trunk” fonde i Saxon di “Motorcycle Man” con i Diamond Head di “It’s Electric”. “Backstabber” è potente, quadrata e valorizzata da un gran lavoro di basso ed un chorus di una semplicità disarmante eppure accattivante all’inverosimile, mentre “Heavy Metal Addicts” è un inno da urlare a squarciagola in sede live. “No Sins To Confess” non cambierà minimamente la scena metal, ma credo che alla band non interessi minimamente., in quanto l’album va visto più come un appassionato tributo ad un genere con cui i musicisti e noi ascoltatori siamo cresciuti, riuscendo nell’intento di emozionare con brani che trasudano lo spirito degli 80s da ogni solco.
(Matteo Piotto) Voto: 8/10