(Massacre Records) Il settimo album dei Lonewolf sembra ancora più debitore, rispetto a quelli che l’hanno preceduto, dell’heavy/power sound tedesco di fine anni ’80-inizio anni ’90: i Running Wild sono una costante del sound, ma ci sento anche l’influenza di Iron Savior, Grave Digger, Paragon e Wizard (forse il referente più vicino). Quello che conta, in ogni caso, è che il disco convinca e diverta, offrendo una colata di metallo 100% classico: e questo accade sicuramente! Il passaggio dalla Napalm alla un po’ meno blasonata Massacre non sembra condizionare assolutamente i francesi, che sparano subito la titletrack: una intro in crescendo sfocia in una cavalcata alla Rock’n’Rolf che si fa godere in tutta la sua ‘prevedibile’ furia. Va ancora meglio con “Hordes of the Night”, al cui semplice refrain non si può assolutamente dire di no; “Blood of the Heretic” è un’altra mazzata che recupera i giri vagamente folk dei… esatto, dei Running Wild! Con “Funeral Pyre” i transalpini sfiorano l’epic metal, con “Force to fight” siamo invece nel pieno metallo muscolare, con il coro “Warrior!” che rievoca cose analoghe degli Stormwarrior. L’album si chiude, forse un po’ in sordina, con la classicissima “Grey Wolves”; l’edizione in digipack contiene le versioni risuonate di “Made in Hell” (dall’omonimo terzo disco) e “Children of the Unlight” (dal debut “March into the Arena”). Un disco e una band per chi ama il metallo vintage: poche sorprese, tanta sostanza, tantissimo feeling.
(René Urkus) Voto: 7,5/10