(My Kingdom Music) Lord Agheros è una one man band siciliana creata da Evangelou Gerassimos. Il precedente lavoro “Of Beuty and Sadness” aveva messo in mostra un sound onirico e fatto di influenze musicali del Mediterraneo e su tutto dominava un’atmosfera di malinconia, all’interno di uno scenario di black metal. Anche “Demiurgo” è un album parzialmente black metal e dove la componente atmospheric è manifestata al massimo, il clima è decadente e riceve comunque influssi disparati e particolarmente di carattere sinfonico e parzialmente anche di carattere operistico nella sua prima matà. L’opera infatti consta di 17 tracce e l’album è un concept diviso in due parti e che affronta le due facce dell’anima, il male e il bene. L’espressione filosofica e di ricerca o di studio che sia è estremamente spiccata nei lavori di Lord Agheros e “Demiurgo” non è da meno. Un aspetto però che non sempre rende facilmente avvicinabile la musica. Ho dovuto faticare nell’ascolto di “Demiurgo” e non per una questione di gusti o di qualità, ma per la frammentarietà dell’opera la quale si basa principalmente su parti malinconiche, emotive, d’atmosfera e parti sperimentali, di tipo sinfonico, psichedelico, addirittura con un recitato e di altre tipicamente black metal. Queste ultime però non mi hanno convinto del tutto. “Chapter I: Eris” è oscura e profonda e somma la componente orchestrale, vestita di synth, con il black metal e ottenere così un risultato cupo e oscuro. Lo stesso accade in “Chapter I: Styx” dove però il black metal si mette in mostra da subito e lasciare spazio ad un assolo di chitarra e alla delicatezza del pianoforte e melodie eteree, per un effetto davvero gradevole e che dura solo un minuto. “Chapter I: Thanatos” sembra un pezzo crudele, molto black metal e che cede il posto ad un parlato profondo e il resto continua tra synth che rubano la scena e appoggi acustici. Il tutto crea delle melodie tutto sommato graziose ma non certamente memorabili, anche se “Chapter I: Lyssa” è ha una trama davvero imponente. Le distorsioni sono troppo nebulose, caotiche e non hanno uno spessore tale da imporre un forte carattere alle partiture black metal e probabilmente è una scelta dell’autore di conformarle alla natura atmosferica delle melodie, fortemente condizionate dalle tastiere, le vere padrone della scena. Tra le due parti c’è un momento molto sperimentale, ovvero “Chapter I: Erebo” e di seguito “Chapter II: Nyx”, una sorta di intro molto malinconia, con pianoforte, synth e sottofondo di pioggia. Questo nodo centrale apre le porte di una nuova dimensione sonora. “Chapter II: Oizys” ritorna a dominare il pianoforte e in “Chapter II: Emera” ecco anche le percussioni e un chitarra acustica. Il resto dei pezzi ha questa fisionomia prettamente strumentale, priva della chitarra elettrica e della batteria. “Chpater II: Ker” è un piccolo duello tra pianoforte e chitarra acustica, il brano seguente un esempio di dark ambient e quello conclusivo fa da outro, con toni dark e celtici insieme. Si, questa seconda parte ha una definizione decisamente superiore o comunque una bellezza propria che si differenzia notevolmente dalla prima metà. Potrei definirlo un lavoro complesso, ma non lo reputo tale. E’ un lavoro strutturato e con una sua logica ed estetica. Riducendomi prettamente alla musica, la prima metà, quella con il black metal sembra essere la meno riuscita o, senza essere troppo spietato, comunque meno incisiva. I capitoli della prima parte non reggono il confronto di quelli della seconda. Rispetto ai lavori passati “Demiurgo” ha una concetto più ampio e, forse, ambizioso. Per come stanno le cose, almeno secondo la mia sensibilità, questo per Lord Agheros è stato quasi un capolavoro. Quasi…
(Alberto Vitale) Voto: 7/10