Salta fuori dal nulla, sorprendendo, incuriosendo, Lori Lewis, la mitica soprano dei Therion fin dai tempi di “Sitra Ahra”! Voce poderosa, stupefacente dal vivo, ha purtroppo smesso di andare in tour con la band circa cinque anni fa a causa di impegni personali, anche se rimane ben stabile nella line up in studio, cosa confermata dalla sua presenza sull’ultimo “Beloved Antichrist” (recensione qui). Tranne la sua attività alla corte dei Therion, nessuno si aspettava che potesse riapparire per conto suo, con un disco solista nel quale la sua voce può trovare uno spazio principale e predominante. Ma si tratta di disco solista? Ad essere sinceri questo non è il termine più adeguato, in quanto alla corte di Christofer Johnsson tutti appartengono ad una sola famiglia. “Carmina Romanus” è stato composto dal tastierista Anton Andryushin, anche in forza ai russi Arcane Symphony (i quali ora si sono sciolti o hanno cambiato nome, non è chiaro); ed è proprio qui che si evidenzia la nota connessione tra Christofer Johnsson e la Russia, in quanto anche il resto della band viene dagli Arcane Symphony, ovvero Dmitry Sletkov (batteria) ed Alexey Rybakov (basso). Senza poi contare le chitarre di Kirill Romanyuk (ex Arcane Symphony) e di Alexander Strelnikov, ovvero ex chitarrista Imperial Age, band notoriamente sotto l’ala protettrice del geniale Christofer, il quale mette a disposizione pure la compagna Mina per le fotografie. I punti continuano a connettersi rivelando uno schema anche per quanto riguarda i testi, quasi tutti curati da Per Albinsson, anche autore anche di “Theme Of Antichrist“ dell’ultimo album dei Therion; due brani vedono la partecipazione come ospiti del chitarrista Kristian Niemann (ex Therion) e del mitico vocalist Thomas Vikström… sempre dei Therion. Con una base del genere Lori è stata coccolata, supportata e spinta a dare vita ad un disco dove la sua meravigliosa voce si incastra su atmosfere symphonic metal, con incroci teatrali in stile Therion e una certa libertà artistica che ricorda anche i Luciferian Light Orchestra… un’altra creatura del genio di Christofer. Poderosa “Sol Invictus – The Unconquered Sun”, basso potente e hook irresistibile nel quale Lori scatena tutta la sua potenza. Favolosa “Mercury – Messenger Of Dreams”, di fatto un remake di “A New Day Begins” degli Arcane Symphony, qui con un nuovo testo scritto da Lori: un brano che aveva tutte le carte in regola per essere un hit nella band originale, ora elevato ad un potenziale immenso con quel power metal tecnico dominato dalla voce di Lori, qui affiancata a quella di Thomas, con una resa complessiva dannatamente… Therion! Intensa e tecnica “Venus – Bringer Of Love And Desire”, teatrale e contorta “Tellus – Fruit Divine”, brano che offre molto più spazio all’immensa voce di Miss Lewis. Tagliente “Luna – Moonlight Chariot”, altro remake degli Arcane Symphony (in questo caso “Loneliness”), pezzo che vede la partecipazione di Kristian Niemann e della violinista Anastasia Terekhova. Pesante e sferzante “Mars – Star Of Marduk”, pezzo con ottima voce e disinibito assolo di chitarra. Suggestiva la nervosa ed estremamente catchy “Jupiter – Deus Pater”, drammatica e assetata della voce di Lori “Saturn – Ruler Of The Golden Age“. Molta grinta con con “Uranus – Father Of The Titans”, ulteriore remake degli Arcane Symphony (“Ocean”), prima dell’introspettiva e conclusiva “Neptun – Crown Of The Ocean”. “Carmina Romanus” offre musica di alto livello. Certo, il concetto di ‘album solista’ decade molto velocemente, ma è un piacere assoluto sentire Lori fuori dai noti schemi ed accerchiata da musicisti di alto livello, compositori raffinati, il tutto con un supporto che solo a casa di Christofer è possibile trovare. Un grande album di metallo sinfonico female fronted, oltre qualsiasi ormai ben definito livello raggiunto da Nightwish o Amaranthe. Una immensa tavolozza sulla quale Lori può dipingere con totale libertà, usando la sua divina voce.
(Luca Zakk) Voto: 8,5/10