(Shadow Kingdom) “Save Yourself” è il secondo (ed ultimo) disco dei Lost Breed, band che ha percorso le prime miglia sull’autostrada del metal in quel di Los Angeles. Re-issue a cura della Shadow Kingdom, questa pubblicazione originariamente risale al 1995, e segue perfettamente il filo del discorso iniziato con il primo disco della band. Più diretto, decisamente più oscuro ed orientato al doom, risulta forse più facile, più schietto, mostrando una struttura dei pezzi vagamente più scarna ma decisamente più accessibile. In perfetta linea con l’epoca, integra una certa dose di oscurantismo che trovava origini nel doom e pure nel sound commerciale del rock e del metal del tempo. Ascoltato ai giorni oggi suona dannatamente potente, esattamente come il precedente e se all’epoca non ha goduto del successo meritato (sia il disco che la band stessa), al giorno d’oggi è perfettamente in grado di riportare un ascoltatore nauseato dall’impossibile produzione odierna che le nuove tecnologie riescono ad offrire, verso una sensazione di sicurezza, uno sguardo verso alle origini, un appagante ritorno a casa, una casa dove tutto è vero, puro, diretto… dove emerge un sound viscerale, sincero, pieno di potenza ed espressività. “Save Yourself” è quasi un titolo profetico. Viste le cose emerse negli anni ’90 e viste anche quelle che dovevano morire, questo disco sarebbe stata una salvezza vent’anni fa e -forse- è un barlume di speranza anche oggi. Perché è metallo vero, questa è musica dura e non ha assolutamente senso scervellarsi per definirla doom, rock, heavy doom, doom estremo, metal, metal decadente o qualsiasi altra aberrazione concepita per suddividere uno scaffale di un negozio di CD prossimo alla chiusura. Se negli anni ’90 questo era materiale strano, forse troppo innovativo o deviante, oggi è heavy metal. Duro, puro e con il dito medio in vista.
(Luca Zakk) Voto: s.v.