(Autoproduzione) Esordienti turco-ucraini (abbinamento quantomeno originale), i Lost Pray diffondono il loro debut in digitale con il sostegno pubblicitario della Pure Steel, ma pianificano per il prossimo futuro anche una collector edition su cd. “Alienation”, la opener di questo “That’s why”, rimanda certamente ai primi Metallica, ma anche alla successiva tradizione dell’us thrash; con “The blessed One” i nostri sparano subito una power ballad con larghe parti acustiche, che richiama il sound tipico di metà anni ’90. “The Story ain’t like no One knows” ha un potente sentimento grunge che non so quanto sarà apprezzato dai defenders; siamo più o meno nella stessa situazione con “Memoir”, dal taglio altamente radiofonico, secondo pezzo ‘lento’ in una scaletta di sole otto tracce. Se volete più metal, rallentamenti e ripartenze di “Killing me” sanno molto di “Black Album”, e la conclusiva “Speakers of Evil” offre qualche cambio di tempo niente affatto male. Siamo però sempre nell’ambito di una certa routine, e un disco come questo dovrà sgomitare parecchio per farsi notare sul mercato.
(René Urkus) Voto: 6,5/10