(Drakkar Entertainment / Soulfood Music) Questo album è uscito nel 2022 in forma di autoproduzione ma viene ora ristampato dalla Drakkar con un lotto di pezzi acustici come bonus, i quali aggiungono al titolo originario “Full Circle”. I Lost Zone sono italiani ma guardano sostanzialmente agli Stati Uniti e infatti mostrano nel loro stile rimandi al Linkin Park di una volta e non da meno ai Bring Me The Horizon più morbidi e melodici. I brani dei Lost Zone strutturalmente si somigliano tutti, melodicamente ognuno propone un suo tono, un suo microuniverso che collega la band a un’ascendenza tra il pop più cupo e dunque l’emo o qualcosa del genere e le derivazioni metal. Undici pezzi per “Resilience” e nove invece i brani aggiuntivi. Di questi secondi si può dire che cambiano le carte in tavola rispetto alle versioni originali dell’album. “Broken Pieces” diventa davvero qualcos’altro, “Blacked Out” tiene l’atmosfera dell’originale ma ha un tocco romantico e “Animal”, una canzone che visto quanto sia riuscita nell’originale, si rende abbastanza fedele ad essa anche nella sua versione alterata. La proposta della band vede un sound attuale e in esso sono presenti spunti personali e una particolare e altalenante ricerca interiore.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10