(Mighty Music) Questo album mi mette in crisi! Dannati danesi! Conoscevo i Lucer per quel rock diretto, schietto, una band nata qualche anno fa per osannare i vecchi tempi, offrendo tributo ad artisti quali AC/DC, Rose Tattoo ed Airbourne (qui la loro release dell’anno scorso). Ed ora? Diavolo. Le carte in tavola sono cambiate, sono confuse, ‘vendute’… direbbe qualcuno. Eppure? Eppure “The New World” mi piace, mi seduce, mi provoca con quella radice rock travolta da tonnellate di elettro-beats ed effetti elettronici verso un pop anni ’90, quello che anche noi metallari abbiamo conosciuto perché era impossibile non guardare i video sexy di personaggi hot come Britney Spears! Sembra quasi che il rock dei Lucer abbia ricevuto la produzione che subì “The Final Countdown” degli Europe… in chiave ’90 e con il desiderio e l’approvazione della band! La title track è pulsante ed intima, cresce impetuosa abbandonandosi poi un un refrain tuonante ed irresistibile. Pop anni ’90 senza confini con “Older”, quasi lasciva… molto dolciastra, modernissima “Empire”. Emerge dell’oscurità da “White Lies”, mentre è il rock più diretto a voler emergere da “Trouble”. Con un titolo che fa riferimento al quel nuovo mondo scandito dai vari lock down, dato che la composizione è stata fatta proprio in quel periodo, ecco che la nuova impostazione musicale dei danesi regala un nuovo e più seducente significato a quel titolo. Un disco di rock moderno e molto novantiano, di rock intenso ma infinitamente pop. Metal? Praticamente nemmeno l’ombra… ma “The New World” sa farsi ascoltare, apprezzare e dopo qualche ascolto -ammettiamolo senza vergogna- anche amare!
(Luca Zakk) Voto: 8/10