(Agonia Records) Erano silenziosi sul piano discografico dal 2018, se non contiamo uno split del 2022, ma ora sono tornati con impeto, continuando il loro ‘viaggio più profondo nell’abisso e nelle emozioni, dove l’estremo incontra la melodia e l’invisibile diventa manifesto’. Terzo album per la band greca fondata dall’ex Rotting Christ George Emmanuel e dall’ex Nightfall Stathis Ridis (quest’ultimo non più in formazione), un disco potente, trionfale, dannatamente oscuro e minaccioso, volutamente blasfemo, trascinante, coinvolgente e pericolosamente incalzante. Subito violenta “Antichrist”, anche se melodica in stile death vecchia scuola; ma è “As Bestas” che si inoltra nei meandri dell’atmosfera che i Lucifer’s Child sanno creare, dando vita ad un senso etnico-tribale fuso dentro un mid tempo marziale. Misteriosa e doomy “Ichor”, un brano seducente, provocante e meravigliosamente epico, travolgente e irriverente ”Curse”, un pezzo che sembra uscito da un disco dei Satyricon. Convergenza tra ritmo suggestivo e violenza disumana su “The Heavens Die”, brano con una inaspettata svolta teatrale, prima della conclusiva “And All is Prelude”, traccia tenebrosa e malvagiamente maestosa. Un album fresco e dinamico per una band che si rinnova artisticamente: la fine di un viaggio e l’inizio di una nuova discesa verso gli inferi, una battaglia finale ma anche un nuovo patto diabolico, la fiamma che distrugge e che allo stesso tempo rinnova, forgiando una nuova mostruosa dimensione infernale.
(Luca Zakk) Voto: 8,5/10