(Lion Music) Un’istantanea su Luke Fortini che ha suonato la chitarra in alcuni album di due heavy metal band, HyperioN e Imago Imperii. È stato il chitarrista solista di Paul Di’Anno, la voce degli Iron Maiden prima dell’avvicendamento con Bruce Dickinson. Ha pubblicato sei album come solista e la sua produzione è ascoltabile QUI. Legato affettivamente e creativamente alla Fender Stratocaster, Fortini si presenta con un album dove la confezione è vestita da un orizzonte grafico che rievoca Yngwie Malmsteen. Il contenuto è a priori di quanto più personale si possa ottenere dal musicista. “Technical Supremacy” presenta dieci pezzi nei quali oltre alla chitarra ha suonato il resto, cioè il basso e una batteria programmabile elettronica. Quest’ultima è l’unico aspetto dell’album che sottrae genuinità e aggiunge un qualcosa di artificioso e piatto sia al sound che a certi risvolti dell’arrangiamento. La tecnica è la supremazia e in questo tipo di lavori potrebbe essere infruttuosa se non traduce e materializza la creatività. I virtuosi infatti rischiano di essere tanto strabilianti nell’utilizzo del proprio strumento, quanto altrettanto noiosi con quello che vi producono. Fortini riesce a dare forma alla propria creatività modellando della musica concreta con “Technical Supremacy”, un album che espone tre elementi importanti che fondano i pezzi: i riff, gli assoli, le melodie. Se i primi servono a strutturare un brano, tutti rigorosamente strumentali poi nel caso di Fortini, i secondi sono il coronamento nel caso del rock dove a volte l’assolo è anche il ‘momento più atteso’ in un pezzo. Tuttavia in “Technical Supremacy” l’assolo può anche essere l’intero pezzo ol la sua parte preponderante e non un momento specifico. Le melodie sono materia difficile per molti perché non sempre si è bravi a crearle e a tirarle fuori, rendendole accattivanti e sirene ipnotiche per l’ascoltatore. Oltre cinquanta minuti con pezzi che sono lanciati, esplosioni della tecnica che plasma melodie epiche e a tratti un po’ barocche o di stampo neoclassico. Luke Fortini ne sforna a bizzeffe creando incastri sia metal che rock ma in un contesto prog e arrivando ad eseguire pezzi immediati e con altri che richiedono una rispettosa attenzione.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10