(Dark Essence Records) Sedici anni di silenzio per questa folk/prog band norvegese! Ed ora tornano, quasi a sorpresa, con un nuovo contratto e con un disco destabilizzante nella sua complessità tanto quanto nella sua brillante originalità. Folklore che si lascia andare liberamente, sferzato dalla potenza di riff heavy appena accennati, il tutto per mettere in musica… delle poesie! Ma la cosa non è così banale, anzi! “Fremmde Toner’” è in verità un libro dell’autore norvegese André Bjerke, un testo che contiene una manciata di poesie di poeti tedeschi o inglesi, tutte tradotte in norvegese… sostanzialmente con la nuova versione che i segreti di un’altra lingua riescono a svelare; fu proprio questa trasposizione, questa nuova identità poetica a far scattare la scintilla: perché non mettere musica queste poesie rinate? E poi… perché non mettere in musica pure le versioni originali, per portare al confronto le due versioni, mettendole allo specchio l’una dinnanzi l’altra. Dodici brani, sei paia di poesie nelle due versioni, una line up rinnovata, una band che rinasce proponendosi in lingua madre, in inglese e pure in tedesco. L’album è praticamente diviso in due, prima le sei poesie tradotte e poi le sei originali, con lo stesso ordine, con i titoli tradotti in novegese e poi originali… sfidando l’ascoltatore, specialmente chi (la maggior parte) non domina la lingua della terra dei fiordi. È intenso comunque il gioco melodico di ogni coppia di poesie, le quali rappresentate in lingue differenti vengono poi contornate da impostazioni musicali profondamente divergenti. Una perla di prog, un gioiello di folk, un viaggio dentro un rock complesso, riflessivo, estremamente intelligente… con un costante crescendo di intensità, di potenza, di pesantezza ed esuberante energia.
(Luca Zakk) Voto: 9/10