(Les Acteurs de L’Ombre Productions) Prolifico questo duo francese, il quale dopo il debutto dell’anno scorso, quell’ottimo “The Eternal Harvest” (recensione qui), replica ora con il secondo album, sempre in collaborazione con l’eclettica e connazionale Les Acteurs de L’Ombre Productions. “An Arrow To The Sun” concettualmente fa un passo avanti rispetto al primo lavoro, il quale metteva in mostra un’umanità impotente di fronte agli eventi scanditi dal corso del tempo e dei capricci divini, un’umanità che ora -ormai- non ha più nulla da perdere, risultando più combattiva, più ribelle, più aggressiva… esattamente come le sonorità del disco, sempre ricco di connotati atmosferici, ma sicuramente più diretto e pungente, più incalzante e pure più epico, verso una ricerca di una gloria effimera, la quale dura per quel breve istante chiamato esistenza. I Lunar Tombfields offrono un black intenso, ben suonato, ricco di dettagli, avvolgente, provocante, suggestivo, supportato da testi in inglese ed in francese, sempre ricchi di significato, ricercati, emozionali e sognanti. Brani come “As Iron Calls, So Pile the Dreams” regalano un percorso sensoriale fatto di dissonanze, di sonorità carnali, organiche, in grado di materializzare un’atmosfera sulfurea, evolvendola poi a pace… a sentore divino, verso un finale che diventa poi marziale, deliziosamente epico. Un album che si rivela proprio dalle prime strofe, le quali rivelano, quasi come una profezia dannata, che mentre gli dei camminano tra noi… non resta più nessuno in grado ascoltare le disperate preghiere dell’uomo.
(Luca Zakk) Voto: 8/10