(Pelagic Records) “Alter” è l’andare oltre il tempo, superando la chimica reattiva tra l’arte dei due autori che lo hanno creato. Karin Park è una musicista svedese stabilitasi da qualche anno in Norvegia. Brian Williams detto Lustmord è tra i massimi esponenti del genere ambient, sia esso dark, drone e così via. La Park giunge da un background pop, dal recupero di sonorità di world music inserendo però il tutto in contesti elettronici, synth-pop o anche industrial. La sua rappresenta l’entità più docile di questa collaborazione. Il tutto però appare comunque come un universo saggiamente manipolato, plasmato da Lustmord. In oltre un’ora Karin Park procede con voce luttuosa: un lamento ispirato, elegante e si carico di significati per quanto poi i vocalizzi sciamanici emulino quelli di Lisa Gerrard dei Dead Can Dance e sono purtroppo la sola modalità vocale esposta dalla svedese. In “Alter” i tipici suoni, prodotti dal soffio vitale di Williams, sono drammatici e misteriosi a tratti insondabili di Lustmord, erompono imprevedibili e con aspetto mistico. Anche in questo caso però l’identità dei suoni resta calibrata da una matrice che rende tutto simile. Forse “Kindred”, composizione prettamente strumentale vagamente alla Tangerine Dream, offre un registro diverso. L’approdo a questa bolla sonora sospesa rende ristoro ai sensi pur con il rischio di assopirli.
(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10