(Nordvis Produktion) Proprio come un fiore che sboccia, si rivela la totale complessità di un full length anticipato dal singolo “Neath Rock & Stone” uscito a febbraio. E’ il quinto lavoro della one man band svedese, condotta dal poli strumentista e compositore Nachtzeit. Se il singolo proponeva la terza traccia, “Blossom (Part 3)”, l’album offre anche le altre tre parti che vanno a completare una pubblicazione composta da 4 capitoli esattamente come è già successo per il recente “Wonder” e “They Awoke The Scent Of Winter”. Lo stile di questo progetto è immutato, ma resta in un certo senso unico. Tastiere atmosferiche super dominanti, chitarra distorta che sporca la suddetta atmosfera, drumming suggestivo, samples vocali di scream soffuso e trasudante sofferenza ed agonia. Ascoltando “Blossom” ora, in primavera, percepisco tutta la natura verde di un paese freddo che si risveglia. Sento la pace. L’armonia. Le regole della natura selvaggia che prendono il dominio, che sopprimono i ritmi umani, che vivono e respirano in una coscienza universale potentissima, poderosa. La dolcezza dei colori, il profumo della natura, il suono del vento negli alberi o dei ruscelli che scorrono inarrestabili sono la perfetta colonna sonora di quei sentimenti torturati, di quei pensieri dolorosi, di quelle esperienze tetre. Ed ecco quindi l’armonia delle natura descritta dalle tastiere, mentre l’agonia dell’uomo è scandita dalla chitarra e dalle vocals decadenti, malate, morenti. Su “Blossom” c’è un crescendo di natura che si ribella e di umanità che soffre e si arrende … fino a “Part 3” compresa. Poi l’oblio. La pace. L’armonia. La natura ha vinto, l’uomanità non ha più senso. “Part 4” è la fine di una guerra, il riposo dei sensi, la fine delle preoccupazioni, il mare piatto, il giorno caldo. E’ la fine assoluta. Ed è l’alba di un nuovo purissimo inizio.
(Luca Zakk) Voto: 8/10