(Nordvis Produktion) Un solo maestoso brano, oltre venti minuti di magia per questa ennesima opera di Nachtzeit con il suo progetto Lustre. Molto più tetro e in un certo senso più vicino al black dell’ altro progetto che porta il suo nome, forse per una più alta presenza di linee vocali ben radicate in primo piano e non disperse come urla diaboliche nello sfondo di quel paesaggio incantato che ovviamente è ben presente, impattante, mistico, magico, ipnotico, come da tradizione Lustre. Ma sono proprio quelle linee vocali che fanno la differenza, in quanto sono in parte di un ospite, ovvero di J.J. degli austriaci Harakiri for the Sky, tocco finale per un brano che, a quanto rivela Nachtzeit, è stato scritto circa un decennio fa, con un altro titolo, un brano che prima d’ora non ha mai trovato il giusto sbocco nella florida produzione di uno dei progetti capitanati dall’eclettico artista. Ma come ogni manifestazione artistica, serve il momento giusto, quell’allineamento planetario, serve l’ispirazione finale per trasformare un’idea in qualcosa di più concreto: lo sviluppo del pezzo, poi, per combinazione si è incrociato con una poesia di Robert Frost, scatenando quindi in modo definitivo la tematica che ha dato gli ultimi tocchi di perfezione per un altro eccellente lavoro di Lustre!
(Luca Zakk) Voto: 9/10