(Autoproduzione) I danesi Machine, dopo un full-“length” nel 2011, testimoniano di essere ancora in pista con questo 7’’ di circa un quarto d’ora, per 4 brani di dark rock dotato di buono stile. A dire il vero, “Black Feathers” mi ha ricordato in qualche passaggio i Puddle of Mudd (!), ma questo non vuol dire che i nostri suonino grunge: si tratta piuttosto di assonanze e forse del timbro del singer e chitarrista Kristoffer Buch. “Stones” ha delle chitarre più toste, dal vago andamento sludge; “First One” ha toni dinoccolati e molto cool, che a un nonnetto come me hanno ricordato gli Staind. La titletrack vive del contrasto fra chitarre alternative rock e una ritmica più incisiva. Il vinile sembra confezionato in modo assai elegante e distinto.
(Renato de Filippis) Voto: 7/10