(Diamonds Prod.) Ovviamente vi starete chiedendo cosa ci faccia il cantante, attore e rapper statunitense qui! Ottima domanda, ammetto che me lo sono chiesto pure io quando ci hanno sottoposto questo disco! Tuttavia qui parliamo di una band italiana che s’è formata nel 2000 (a Savona), venticinque anni fa, quando l’omonimo artista famoso era uno scolaretto di soli dieci anni! In curriculum qualche demo nei primi anni e poi -questo compreso- quattro album diluiti in un largo lasso di tempo, tanto che la precedente fatica (“No Easy Way Out”, via Sliptrick Records) risale a ben sette anni or sono! Premendo play, ecco che esce un heavy metal sincero, schietto, senza fronzoli, ben suonato, con ritmiche potenti, linee vocali coinvolgenti, in linea con l’heavy ottantiano, sulla scia di gente come storica come Saxon, Tygers of Pan Tang, Accept… qui magari con qualche influenza hard rock, cosa che si evince in ottimi pezzi quali la conclusiva “Sun Goes Dawn”. La title track è trainante, decisamente incalzante; melodica “Private Paradise”, metallo a-là Judas Priest con “(Screams) in the Night”. Graffianti “Devil Woman” e “Wicked Baby Blue”, più ricercata negli arrangiamenti “Lord of Fake”, irresistibile “Fly High”. Otto brani energetici: nessuna ricerca di virtuosismi, nessun interesse verso modernismi o sonorità innovative; trentacinque minuti spensierati, divertenti, decisamente metallari!

(Luca Zakk) Voto: 7,5/10