(Beyond Productions) Secondo album per i Savonesi Machine Gun Kelly, nati nel 2000 come cover band di gruppi come Saxon, Motorhead e Judas Priest e, successivamente proponendo pezzi propri. Dopo anni di attività live e alcuni cambi di formazione, nel 2010 la band registra l’album di debutto “No Place To Hide” che ha un discreto successo di vendite. Dopo quattro anni, finalmente vede la luce il nuovo “Lady Prowler”, un lavoro all’insegna dell’hard rock più energico, sporco e senza fronzoli, con frequenti incursioni nella N.W.O.B.H.M., quel suono bastardo dalla carica punk che, insieme ai Motorhead, ha influenzato i Primissimi Iron Maiden e Saxon. I brani sono incisivi e diretti, scanditi quasi sempre da ritmiche aggressive e veloci, come nell’adrenalinica “Need For Speed” o nell’incalzante “Lost In The City”. Il lato più spiccatamente blues affiora nella sensuale “Bad Fun City” e nella viziosa title track, dal riffing caldo che ben si sposa con la voce lasciva del singer Machine Gun Miche. I musicisti sono ben rodati, forti dell’esperienza accumulata negli anni, mentre la parte vocale è versatile, risultando aggressiva nei pezzi tirati, calda e dolce nei momenti melodici, come nella semi ballad “Broken Souls”. Un’ottima prestazione del singer, rovinata, però da una pronuncia della lingua Inglese che lascia a desiderare e rischia di intaccare in parte dei brani davvero coinvolgenti. L’album si fa comunque ascoltare piacevolmente, i brani sono ben costruiti e non mancheranno di coinvolgere coloro che amano questo tipo di sonorità.
(Matteo Piotto) Voto: 6/10