(Nadir Music) Terzo lavoro in studio per gli italiani Madhouse, nome scelto dalla cantante Federica Tringali per evidenziare il parallelismo tra arte e follia… anche se bisogna dire che ci sono davvero molte le formazioni con questo stesso moniker, con un abbastanza alto di rischio di venir confusi. Dal punto di vista prettamente musicale invece, la band tricolore dimostra grande personalità, sfornando dieci brani che si muovono tra punk, alternative e metal moderno. “Voodoo Doll” è guidata da un riff semplicissimo ma estremamente accattivante, grazie ad un groove sprigionato non lontano dai Megadeth di “Youthanasia”. “Nicotine”, “Like A Thunderbolt” e “Playing Rough Again” mettono in mostra il lato più spiccatamente punk, con ritmiche dirette un po’ alla Green Day. “When The Black Sun Dies” trasmette sensazione d’ansia, per via di un riffing molto nervoso ed incalzante. La produzione di altissimo livello esalta ogni singola nota, d’altronde dietro la consolle troviamo Eddy Cavazza, noto per aver collaborato con mostri sacri come Anthony Phillips (Genesis), Dino Cazares (Fear Factory), Logan Mader e molti altri. Un album moderno, aggressivo, diretto e melodico allo stesso tempo.
(Matteo Piotto) Voto: 8/10