(Nuclear Blast) Un tempo si chiamavano ReinXeed, e furono lanciati da Christian Rivel dei Narnia quando il leader della band, Tommy Johannson, aveva soltanto 21 anni: fra 2008 e 2013 hanno prodotto cinque dischi – al netto di qualche ingenuità, contengono il power/christian metal più melodico, veloce e pomposo in circolazione, roba che i Dragonforce sono una band doom… tuttavia gli ultimi due (qui trovate la recensione del quarto, “1912”) apparivano meno ispirati dei primi tre. Ora Tommy è cresciuto, avendo passato i 30 (è del 1987), è diventato pure chitarrista dei Sabaton… e quindi eccolo che cambia nome alla sua band e si accasa nientemeno che presso la Nuclear Blast! Il ragazzo è maturato certamente, e quindi “Above the Sky” è un platter maturo e compiuto… ma la verve del suo songwriting è rimasta la stessa, dato che viene recuperata la freschezza e la capacità di impatto delle prime uscite. Subito la cristallina titletrack, dove si incontrano le melodie degli Stratovarius, la pomposità dei Freedom Call e un tocco shred nell’uso del basso e delle chitarre. Splendidamente sinfonica “Rising Tide”, mentre a dispetto del titolo “Mötley True” è un brano fiabesco che accelera per un finale più da metallo classico. Raffinati neoclassicismi in “The Way to Redemption”, mentre è differente “Night Call Girl”, che si orienta su quelle sonorità retro-’80 tanto care oggi ai Beast in Black. Tastiere sfacciatamente ottantiane anche in “The Legend”, mentre “Father Time” cede alla teatralità, con cambi di tempo teatrali e addirittura una citazione del can can… La trionfale “Alliance forever”, uno dei due pezzi a sfondare il muro dei 7 minuti, è la giusta conclusione di questo disco squillante, pomposo ma mai di plastica.
(René Urkus) Voto: 7,5/10