(Apostasy Records) Assurdo. Malato. Schizoide. E tuttavia estremamente compatto, con una direzione comune che sfocia in un sorprendente livello emozionale. Questo è il black metal proposto dai debuttanti tedeschi Maladie. Un black metal diverso, tecnico, avanguardia del genere, ma estremamente chiaro. La proposta non è ultra tecnica per soli palati estremamente raffinati, ma bensì l’intelligente semplificazione di un qualcosa molto più complesso. Le sette tracce sono efficaci, coinvolgenti nei loro sbalzi di umore sonoro, spesso evidenziati da diverse proposte vocali che spaziano dalla voce pulita ed epica, allo screaming più devastato e sofferto. Basso e chitarre riempiono lo spazio con un suono che si estende in tutte le dimensioni, avvolgendo l’ascoltatore in un’esperienza travolgente, irresistibile, velenosa, come nella stupenda “Yersinia Pestis”, pezzo maestoso la cui durata supera i nove minuti senza mai annoiare o risultare ripetitiva, con un finale quasi etnico e decisamente azzeccato. E’ veramente geniale percepire il lavoro di questi sei musicisti: ci sono raffinatezze tecniche di altissima qualità, che a volte ricordano i migliori Satyricon o Emperor, ma che sono assumibili immediatamente, senza controindicazioni, un’ago che inietta sensazioni direttamente in vena, senza alcun preavviso. Il risultato è un black che non appartiene ne a quello estremo vecchia scuola e nemmeno a quello sinfonico. E’ semplicemente un prodotto originale, molto ben confezionato, con musicisti di grandi capacità, ricchi di fantasia ed idee, come dimostrano in “1979”, “un altro” pezzo bellissimo con struttura complessa resa orecchiabile. Un debutto brutale, una novità nella scena. Oscuri e personali. Geniali e perversi. I Maladie non passeranno sicuramente inosservati.
(Luca Zakk) Voto: 7,5/10