(Iron Bonehead Productions) Dopo un demo, debuttano con un EP gli svedesi Malakhim, entità nata nel 2016 con membri che, tra le altre bands, militano nei Naglfar (in particolare il chitarrista Andreas Nilsson). Prima di questo EP la band ha diffuso un demo, rigorosamente registrato su cassetta, molto limitato e destinato al sold out in un solo giorno. Nel nome di un black metal dissacrante ed ortodosso, spietato e pregno di violenta crudeltà, la label attuale ha ripubblicato tale demo su CD e provocante vinile, prima di diffondere questo nuovo lavoro, il quale offre venti minuti di devastazione rappresentata dal male assoluto, sia in chiave moderna che in ottica senza tempo: black metal furioso, dove un drumming forsennato cadenza riff farciti di tremolo tetro e linee vocali selvagge, scatenate, molto poco teatrali… semplicemente ricche di furia e depravazione. Non mancano vaste dosi di micidiali mid tempo i quali provocano un headbanging doloroso, ed ovviamente non mancano break down o accelerazioni senza rispetto, oltraggiose, disumane. Perverso e lascivo il mid tempo cinico della opener “In the Rays of a New Sun”: direzione epica per un brano maledettamente irresistibile. “Triumphant Spears” è più violenta, il drumming è un assalto frontale privo di rispetto… ma quel breakdown melodico oltre metà brano esiste solo ed esclusivamente per creare dipendenza letale. Perversa e pericolosa “He Who Devours”, prima della conclusiva “Sworn to Satan’s Fire” la quale esprime con prepotente veemenza il concetto esplicitamente descritto dal titolo. I Malakhim ritardano ancora il full length, scandendo religiosamente ogni passo precedente, definito dal demo e poi dal presente EP. Le due release messe assieme passano di poco la mezzora di musica, ma appare già chiaro che il futuro album, quegli ipotetici quarantacinque-cinquanta minuti di musica, saranno pericolosi, spietati, assolutamente letali! Una perla rigorosamente confezionata su CD e, soprattutto, mini LP!
(Luca Zakk) Voto: 8/10