(Land Of Fog) Fantastico tributo all’anticonvenzionale, al puro, a ciò che rappresenta la controtendenza. Questo split è promosso dai siciliani Malauriu che condividono il supporto (limitato a cento copie) con gli amici Circle Of The Last Promontory, autori di un black più ambientale, sicuramente molto diverso da colleghi della prima parte, ma emozionalmente perfettamente in linea con l’intera release. Aprono i Malauriu con “Inno alla Morte”, una introduzione dove una intensa voce recita l’omonima poesia di Ungaretti, resa ancora più coinvolgente con fiati ed una sensazione di decadenza assoluta che porta verso “Malauriu”, un brano che alterna lentezza straziante a parti tirate decisamente old school sempre con un singing in lingua madre. Più cadenzata e ricca di malvagità “Trenodia”, una canzone con riff circolari, una spirale letale verso gli abissi. “Deus Mortuorum” chiude la sequenza dei Malauriu, un brano che vanta la partecipazione di Lord Astaroth dei Kurgaall, per dare vita ad un mid tempo molto crudele, ricco di melodia e linee di basso seducenti. I Circle Of The Last Promontory completano lo split con a loro volta quattro brani a cavallo tra l’ambientale ed il depressive, con remoti richiami allo stile di bands come Xasthur. Criptica “Rainy Solstice”, canzone con interessanti linee melodiche, più diretta e tradizionale “Cause Morbid Hallucinations”, mentre è decisamente più ambientale e sofferta la bellissima “I Nerver Know (What That Was)”. La tomba viene sigillata con “Free And Indipendent”, dove si approda in pieno nell’ambito black ambientale, con un’atmosfera capace di alternare un senso di disperazione ed una improbabile salvezza spirituale, grazie ad un sound di ispirazione perversamente ecclesiastica. Uno split made in Italy di pregiata fattura: vero, essenziale, ispirato, lontano da etichette, filoni o regole musicali. Arte nera, blasfema, irriverente e volutamente priva di vita.
(Luca Zakk) Voto: 8/10