(Iron Bonehead Productions) Dopo l’estremo EP dell’anno scorso, tornano i canadesi qui recensiti. Con un’opera, se possibile, ancora più estrema. L’intro della prima parte della prima traccia non deve trarre in inganno: siamo di fronte non ad un black atmosferico e calmo, bensì ad un black davvero trita ossa, in cui la batteria infuria dalla prima all’ultima traccia, dove le chitarre offrono riff pesanti come macigni e la voce è quanto ci si aspetterebbe di udire dall’inferno stesso. In realtà l’album risulta fin da subito piuttosto piatto nel suo svilupparsi, ma si attesta comunque su libelli qualitativi buoni, grazie ad una produzione che a mio avviso ha saputo sapientemente metter in evidenza i punti forti del disco con una resa sonora che si avvicina molto alle produzioni di settore, in pieno stile anni ’90. Certo, nulla di nuovo che possa offrire l’ennesimo disco black metal, ma il risultato resta diretto e sincero…
(Enrico MEDOACUS) Voto: 7,5/10