(Shadow Kingdom Records) Prima di “Necropolis” e “Flaming Metal System”, prima dell’epic metal, per certi versi prima ancora dell’heavy metal stesso, i Manilla Road erano una fra le tante band che, nella seconda metà degli anni ’70, sperimentava nuove soluzioni sonore nel fertile humus musicale nordamericano. “Invasion” è il loro primo disco, a dire il vero non troppo noto, ristampato un paio di volte nel corso degli anni ma oggi finalmente disponibile al grande pubblico grazie alla Shadow Kingdom Records; l’interessante booklet presenta una nota di Mark Shelton e diverse foto della giovanissima band. “The Dream goes on” inizia con una tempesta di note svisate: il ritmo è decisamente fine anni ’70, addirittura con delle intuizioni funky che si innestano su giri rock ma con un’anima blues. La distorsione regna sovrana su tutto. In “Cat and Mouse” si sentono i primi elementi di epic, ma immersi in un mare di psichedelia. “Far side of the Sun” è pura sperimentazione seventies figlia degli Hawkwind: lo confermano, del resto, i temi spaziali del testo. Dopo il rock acido di “Street Jammer” e l’acustica sognante di “Centurion War Games” abbiamo i quasi 14 minuti di “The Empire”: l’inizio è lento, l’atmosfera magica e lisergica, poi il ritmo cresce raggiungendo il culmine nei lunghi e a tratti rarefatti passaggi strumentali. Per chi vuole riscoprire le radici di questa band che, in seguito, ha sviluppato ben altre sonorità.
(Renato de Filippis) Voto: 7,5/10