(Ardua Music) Emergono con eleganza i belgi Marche Funèbre, consolidando la propria posizione dopo tre lustri di vita nell’ambito del doom-death metal europeo. Con un nuovo album, il quinto, i Marche Funèbre assestano una fresca rivisitazione dei canoni di stile britannici in voga negli anni ’90, esponendo un dinamismo ben controllato nei loro pezzi, con suoni voluminosi e distorsioni fresche. La produzione permette un posto di rilievo anche al bassista Boris Iolis, il quale aiuta con i cori Arne Vandenhoeck e Kurt Blommé, le due voci che si ripartiscono il lavoro, con il secondo impegnato nelle parti pulite. “After The Storm” sviluppa un flusso sonoro fatto di più momenti e melodie che emergono prendendosi la scena. Con questi suoni cosi ‘sinceri’, ogni trama chitarristica o di accompagnamento ritmico viene valorizzata dalla produzione e prima ancora da una composizione che riesce a tenere un piede nel doom di britannica memoria e l’altro nel death metal più canonico e magari di taglio melodic. Solo sei pezzi per i Marche Funèbre all’interno dell’album, con una durata totale di circa quarantacinque minuti. Tutti ben suonati, tutti con qualcosa da comunicare e tratteggiati attraverso una melodia spesso malinconica, sofferente magari ma a suo modo vivace, cristallina grazie proprio ai suoni. Suonano con sicurezza, nessun indugio, i Marche Funèbre creano un album piuttosto fresco per essere del doom-death metal.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10