(Solitude Productions) Terzo album e terzo passo in avanti per i russi Mare Infinitum, band dotata della rara dote di saper progredire ed evolvere il proprio stile senza minimamente snaturarsi. La crescita maggiore va attribuita all’uso delle voci che, se nel debutto erano il tallone d’Achille in quanto rappresentate dal solo growling, mentre nel successivo “Alien Monolith God” l’entrata della voce potente e pulita di Ivan Guskov aveva reso il tutto maggiormente dinamico, ecco che “Cryosleep” alza ulteriormente l’asticella, con cori operistici in grado di dare pathos ed epicità alle composizioni. È proprio questo continuo intreccio di voci ad espandere emotivamente i brani, sorretti dalla consueta base lenta ai limiti del funeral doom, dove l’oscura chitarra disegna riff ricchi di desolazione e le tastiere donano maggior respiro ai pezzi, soprattutto durante le parti liriche e corali, veramente da brividi. Cinque lunghi brani per circa quarantacinque minuti di musica, minuti che sembrano volare, grazie ad arrangiamenti che tengono lontani i momenti di noia, cosa non scontata in un genere come questo. Se la crescita dovesse continuare di questo passo, non oso immaginare quali altre sorprese ci riserveranno i Mare Infinitum nel prossimo futuro.
(Matteo Piotto) Voto: 9/10