(MIG Rec. / Indigo) Eccolo di nuovo l’energico e frizzante Marius Tilly, chitarra e voce, rockettaro, bluesman di Bochum, in Germania. Artista che rievoca scenari classici, perduti negli anni ’60 e ’70, nel garage rock, ma più di tutto nel mondo del rock and roll più naturale e genuino di sempre. Qualcosa tra Robert Plant e i Rival Sons, qualcosa anche di Jon Spencer deborda da “Nebula Rising”, album pensato interamente come Marius Tilly e senza più ‘Band’ a seguire il suo nome. Marius resta solo, ‘esce’ dalla sua band e propone solo se stesso, fatta eccezione per Benjamin Oppermann (basso) e Max Wastl (batteria). Prodotto ad Hannover e masterizzato da Brian Lucey, noto per i lavori con Marilyn Manson e The Arctic Monkeys, l’album offre una carrellata di canzoni, dodici, dai toni personali e contemporaneamente ‘classici’. Tutto questo è solo Tilly nella sua personalità, nella sua arte, nel suo essere. Lui è al centro e tutto è dentro la sua musica graffiante, docile, intensa. ruggente. Un album colorato, ma fortemente rock.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10