(Agonia Records) Kam Lee e gli altri innalzano per la quinta volta il vessillo Massacre, attraverso un nuovo album dopo tre anni per la death metal band che nasce negli Stati Uniti, a Tampa in Florida, una delle terre ancestrali di questo genere musicale. La formazione è di prima classe: Lee è alla voce, ovviamente, con il duo alle chitarre composto da Jonny Pettersson (Wombbath, Heads For The Dead) e Rogga Johansson (Paganizer e tanti altri), il veterano bassista Mike Borders e l’ultimo arrivato alle pelli Jon Rudin (Dehumanaut, Dead Sun, Just Before Dawn). Tra l’altro Pettersson ha anche mixato e masterizzato “Necrolution”. Dal vivo però Kam Lee usufruirà di un’altra formazione: Carlos Gonzalez (Grim Reality), Elden Santos (Druid Lord) alla batteria e Tim Wilson al basso. C’è mordente in “Necrolution”, un album che riporta ai giorni nostri un death metal di vecchia concezione, ampiamente indebitato con certi riff e fraseggi affilati del death metal svedese della prima ora. Del resto le due chitarre sono appunto svedesi. Dopo l’opener “Fear Of The Unknown” arriva un frammento ambient, dei tre totali, “Xenophobia (Prologue)” che appare come una intro all’album ma spostata di un posto e per chissà quale ragione. Dopo di essa però si assiste a uno dei piatti forti di “Necrolution”, ovvero assoli o fraseggi delle sei corde che sparano a livelli più alti rispetto al resto e con quel climax sonoro sinistro e peculiare con un minimo di reverbero. Kam Lee resta tra i migliori singer death metal del pianeta e Rudin svolge un lavoro pulito quanto preciso. Pur non avendo canzoni memorabili, si avverte una certa energia e disinvoltura da parte di questa formazione, costruita su misura, dei Massacre.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10