(Nuclear Blast Records) Due album tra il 1991 e il 1996, poi un altro nel 2014 e ora “Resurgence”, fanno dei Massacre una delle band più frazionate e discontinue del panorama metal. I Massacre forse non sono mai esistiti! Cambi di line up, scioglimenti, rimpatriate spiegano questa altalenante esistenza. Kam Lee, storico cantante e ormai unico membro originario che per questo ritorno ha preso con se l’ex bassista della band Mike Borders, al contempo ha reclutato ben tre chitarristi, ovvero: Scott Fairfax dei Memoriam e noto per i suoi lavori con i Benediction, inoltre gli svedesi Rogga Johansson dei Paganizer, Putrevore, Revolting e mille altri, nonché Jonny Pettersson dei Wombbath e altri. Mossa che lascia qualche perplessità. Rogga Johansson è un gran bel chitarrista, quanto un compositore di death metal, anche melodic in certi casi, che a suo modo inflaziona il mercato con innumerevoli uscite. Quanto è vicino a una certa tradizione Massacre il biondo chitarrista svedese? Ammesso che esista una tradizione per una band che ha eretto il proprio nome principalmente negli anni ’90. Jonny Pettersson ha girato tante band e tra queste la più nota è quella dei Wombbath che pur sempre si distinguono dal filone storico dei Massacre che si ricorda essere una formazione di Tampa in Florida. Una scena completamente diversa dalla Svezia ma sono passati anni e mode e ora i Massacre vanno valutati per quello che sono. “Resurgence” offre un canovaccio che non preclude nulla e anzi sembra mostrare una band andare avanti con libertà. I tre chitarristi offrono il proprio contributo suonando come mestieranti e inclini ai loro standard personali. Questo significa che “Resurgence” pur risultando gradevole lascia intravedere il lavoro dei tre chitarristi e si cade nel gioco del rintracciare le loro personali idee e contributi. “Resurgence” sulla distanza tiene bene la strada. Kam Lee resta impressionante nel suo cantare, un maestro che dal punto di vista delle tematiche si è tenuto idealmente vicino ai concetti e la letteratura di Howard P. Lovecraft come argomento principe dei testi.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10